La Comunità di Sant’Egidio esprime la sua “solidarietà” alla Comunità ebraica romana per il “vergognoso vandalismo” subito nella sinagoga del quartiere di Monteverde a Roma. “Attaccare un luogo di culto, a qualsiasi confessione appartenga – si legge in una nota della Comunità -, è di per sé un fatto gravissimo perché minaccia uno dei diritti fondamentali che è quello della libertà religiosa. Imbrattare poi la targa che ricorda il piccolo Stefano Gaj Taché, vittima dell’attentato dell’82 al Tempio Maggiore, vuol dire offendere la memoria non solo di una comunità ma dell’intera città che ancora oggi ricorda quel giorno come un grave e vile attacco – tanto più che colpì un bambino di appena due anni – alla sua convivenza sociale, civile e religiosa”.