“Dio Santo, Dio forte, Dio immortale: abbi pietà di noi e del mondo intero”. Questa preghiera è stato il filo rosso che ha caratterizzato la vita di don Settimio Berzetta (1922-2003), parroco a Macerino di Acquasparta e a Poggio Lavarino di Terni prima e a Beroide di Spoleto poi, che amava ripetere più volte al giorno sia negli incontri di comunità che in quelli con le singole persone. E l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, l’ha riproposta nella messa che ieri, prima domenica di Avvento, ha celebrato a Beroide di Spoleto in occasione dell’intitolazione al sacerdote della piazza antistante la chiesa del paese, alla presenza delle autorità civili e regionali. Commentando il Vangelo, il presule ha ricordato la figura di don Berzetta come quella del “cristiano che riveste l’abito della luce, abito di giustizia, di verità e di perdono. E don Settimio lungo tutta la sua vita ha indicato la strada della luce e ha messo in guardia dai pericoli della notte”. Dopo mons. Boccardo a ricordare la figura di don Berzetta, “uomo di preghiera e carità”, è stato il pievano della Pievania di S. Giacomo, mons. Alessandro Lucentini, e con lui anche Marina Mazzocchi, presidente della Pro Loco di Beroide, Federico Cesaretti, assessore allo sport e alle opere pubbliche, Sergio Grifoni, vicepresidente del Consiglio Comunale, e il sindaco di Beroide, Andrea Sisti: “Questa piazza che oggi intitoliamo a don Settimio – ha detto il primo cittadino – a breve la faremo più bella. In sinergia con l’arcivescovo, stiamo facendo tante iniziative nelle chiese, anche le più piccole, delle frazioni: rappresentano il nostro patrimonio storico e culturale, ma soprattutto di comunità. Sono il segno dell’identità e vanno tenute bene anche quando non vi si celebrata tutti i giorni”.