“Non possiamo leggere il Mediterraneo senza l’inedito del Risorto. I migranti sono il giudizio di Dio sulla storia e Papa Leone XIV legge le migrazioni nel rapporto con gli eventi storici. Francesco parlò di globalizzazione dell’indifferenza, mentre Papa Prevost parla della globalizzazione dell’impotenza, una sensazione nuova che descrive l’impossibilità di partecipare alle scelte di chi decide sul destino dei popoli”. Lo ha detto a Bagheria don Vito Impellizzeri, preside della Facoltà teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”, intervenendo alla prima delle due giornate del terzo e ultimo incontro 2025 della Commissione regionale per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana, alla presenza dell’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, vescovo delegato per le migrazioni. “Siamo di fronte a una crisi della partecipazione alla vita democratica nel mondo occidentale – ha aggiunto – rappresentata dalle piazze che si sono mobilitate per la Flottilla”. I lavori si sono aperti con il videomessaggio di Papa Leone XIV del 29 settembre scorso alla comunità lampedusana, in occasione della candidatura dell’arcipelago delle Pelagie a Patrimonio immateriale dell’Unesco. Da Lampedusa sono arrivate anche testimonianze di chi ogni giorno incrocia i destini dei migranti approdati sull’isola. Nel corso dei lavori – ha ricordato il direttore regionale, diacono Santino Tornesi – “le diocesi siciliane hanno il compito di accogliere i fratelli e le sorelle provenienti da altri continenti, non solo come forza lavoro ma come portatori di fede e spiritualità”. Spazio anche alla pastorale verso le comunità siciliane all’estero, con particolare attenzione agli italo-venezuelani. A concludere i lavori sarà mons. Lorefice.