Leone XIV: “Isidore Bakanja, testimone che ha spezzato la catena del male”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Isidore Bakanja è un testimone che ha spezzato la catena del male”. Lo ha affermato Leone XIV durante la catechesi dell’Udienza giubilare, proponendo il beato congolese come modello di speranza cristiana. “Cari fratelli e sorelle, sperare è testimoniare: testimoniare che tutto è già cambiato, che niente è più come prima”, ha detto il Papa. Nato nel 1885 in una colonia belga, Isidore conobbe i monaci trappisti, “che gli parlarono di Gesù e lo condussero al Battesimo, ricevuto con gioia e semplicità”. La sua fede “divenne sempre più luminosa”, perché “quando si testimonia la vita nuova, la luce cresce anche fra le difficoltà”. “Lavorava per un padrone europeo che odiava il cristianesimo e i missionari che difendevano gli indigeni, ma Isidore non smise di portare lo scapolare della Vergine Maria”, ha ricordato Leone XIV. Subì violenze e torture, ma “non provò rancore: promise di pregare anche nell’aldilà per chi lo aveva ridotto così”. “È questa – ha concluso – la parola vissuta della Croce, una forza che confonde i superbi e rovescia i potenti dai troni. L’Africa ci dona giovani testimoni di fede e di speranza”.

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