Quattro morti sul lavoro in poche ore, dalla provincia di Verbano-Cusio-Ossola al Piacentino, passando per il Sassarese e il Bresciano. Quattro vite spezzate mentre si lavorava, quattro famiglie che oggi piangono chi non tornerà a casa, mentre a Roma sono in corso le operazioni di salvataggio degli operai rimasti sotto le macerie a causa del crollo della Torre dei Conti ai Fori Imperiali a Roma.
“È stato l’ennesimo lunedì nero, uno di quelli che lasciano addosso una sensazione di smarrimento e rabbia – dichiara il presidente nazionale dell’Anmil, Antonio Di Bella – perché gli infortuni si ripetono nello stesso modo: una sottovalutazione del rischio, un errore, un istante, e la vita svanisce sul posto di lavoro. Non possiamo accettare che nel 2025 la sicurezza resti ancora una voce secondaria nei bilanci e nelle coscienze. Ogni morte è una sconfitta per tutti e noi dell’Anmil non ci arrenderemo finché ci sarà anche solo una vittima dell’insicurezza nei posti di lavoro”.
Secondo i dati Inail, nel 2024 sono state denunciate oltre mille vittime sul lavoro: quasi tre al giorno. Dietro ogni numero c’è una persona, una storia interrotta, una famiglia distrutta. Sempre durante il corso del 2024 sono stati denunciati quasi 600.000 incidenti e oltre 88.000 malattie professionali.
L’Anmil rinnova il suo appello alle istituzioni, alle imprese e alla società civile perché la cultura della prevenzione diventi una priorità reale e quotidiana, non solo una reazione all’emergenza o quando ormai è accaduto l’irreparabile.
“Non possiamo più limitarci al cordoglio. Servono investimenti, controlli e formazione, ma soprattutto serve rispetto per la vita di chi lavora”, conclude Di Bella.