“Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio. La presenza dei figli di Dio nel mondo frena la distruzione”: è partita dal Libro dell’Apocalisse, la riflessione del patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, al pellegrinaggio per la pace, organizzato dai Movimenti Ecclesiali e dalle Nuove Comunità in Terra Santa, svoltosi il 1° novembre, a Betlemme, e realizzato nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo della Speranza. “I figli di Dio in questo mondo – ha ricordato il cardinale, le cui parole sono riportate dal sito del patriarcato – sono segnati, appartengono a Dio. Le loro vesti sono lavate nel sangue dell’Agnello, che è un segno del mistero pasquale, ovvero: dare la propria vita per amore di Dio. Nella nostra terra e nel nostro tempo – ha aggiunto – abbiamo bisogno di figli di Dio disposti a fermare la devastazione che vediamo intorno a noi, ad offrire la loro vita per gli altri per amore. Non dobbiamo cadere nella tentazione di cercare risultati. Dio stesso è la nostra salvezza. A volte, potremmo non vedere i frutti di ciò che stiamo seminando, ma ciò che ci muove è il desiderio di comunicare la grazia che abbiamo ricevuto… come i santi prima di noi”. “I santi – ha spiegato il patriarca – non hanno vissuto per se stessi ma hanno offerto la loro vita facendo del bene agli altri, spesso pagando un prezzo elevato per questo. Sono come noi: persone comuni che hanno sperimentato il mistero della salvezza e hanno voluto condividerlo”. Rivolgendosi ai nuovi movimenti e alle nuove comunità, il card. Pizzaballa li ha incoraggiati a vivere la loro missione in unità con la Chiesa: “Voi ci aiutate a guardare oltre i nostri confini, oltre il chiuso in se stessi che spesso caratterizza la cultura di questa terra. Lo Spirito Santo ispira nuove realtà attraverso di voi. Ma ricordate sempre di camminare insieme in unità con la Chiesa. Il nostro punto di partenza è Gesù Cristo e la nostra destinazione è Gesù Cristo”.
Il pellegrinaggio, al quale hanno partecipato rappresentanti di dieci diversi movimenti e nuove comunità provenienti da Nazareth, Galilea, Gerusalemme e dalla provincia di Betlemme, è partito dal Centro di Azione Cattolica di Betlemme, passando attraverso la città vecchia per dirigersi verso la Grotta del Latte, fino a raggiungere la Basilica della Natività, dove è stata celebrata la messa. Tra i presenti anche rappresentanti del consolato francese e italiano, nonché del comune di Betlemme.