Le migrazioni sono “sono una sfida per cui è chiaro che richiede anche forse uno sforzo per tutti maggiore e soprattutto di lungimiranza, di grande capacità. Ma la prima scelta è quella comunque di difendere la vita. Non possiamo accettare che ci siano ancora degli Aylan, dei bambini che ci commuovono come quel bambino che era sulla spiaggia della Turchia e la cui immagine – sono dieci anni – ci ha ferito, ci ha umiliato”. Lo ha detto oggi pomeriggio il card. Matteo Zuppi in un video messaggio in occasione della XXXI edizione del Premio internazionale Empedocle per le scienze umane, in memoria di Paolo Borsellino. Il porporato – al quale è stato assegnato il premio – ha evidenziato che ci sono situazioni “le cui immagini non arrivano, ma le cui tragedie si consumano ancora in quello che è il ‘Mare Nostro’. E abbiamo la responsabilità che sia davvero un mare nostro che ci deve aiutare a ritrovare il ‘noi’”. Il Mediterraneo è – ha detto ancora il presidente della Cei – sempre stato “un mare di grande unità, di scambio, di cultura, di sapienza, di economia. Ha superato tutti quanti gli ostacoli, tutte quante le barriere, proprio perché è un mare che unisce, che non può non unire la sua storia. Questo credo che ci deve spingere a tante nuove iniziative”. La Chiesa italiana vuole riprendere quegli incontri proprio sul Mediterraneo che il card. Bassetti, “il mio predecessore, volle sulla spinta di La Pira, della visione di La Pira… quindi il dialogo”. “La vostra riflessione senz’altro – ha concluso – va nella direzione del dialogo ed è anche “la nostra scelta e anche l’impegno perché quel Mare Nostro torni a essere davvero tale. E con una nostra cultura capace di unire e non di dividere; di confrontarsi e non di combattersi; di pensarsi insieme, non per essere uguali, ma perché la diversità diventi davvero una ricchezza”. La cerimonia si è tenuta nella Sala Zeus del Museo Archeologico di Agrigento, alla presenza di autorità civili, ecclesiastiche e militari e di rappresentanti del mondo scientifico e culturale. L’introduzione è stata affidata al vescovo Enrico Dal Covolo, presidente dell’Accademia, con don Carmelo Mezzasalma, presidente del Comitato scientifico. Tra gli interventi previsti quello dell’arcivescovo Alessandro Damiano.