Il Presidente polacco Karol Nawrocki ieri, 21 novembre, ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte di due cittadine polacche vittime dei bombardamenti russi di Ternopil. “È con profondo dolore che ho appreso della morte di Amelka, cittadina polacca di 7 anni, uccisa a Ternopil insieme alla madre in seguito ai barbari bombardamenti russi sui civili. Esprimo le mie più sincere condoglianze alla famiglia e ai suoi cari e continuo a pregare per l’anima della bambina innocente e di sua madre”, ha scritto il capo dello Stato polacco su X. L’informazione diffusa dal ministero degli affari esteri di Varsavia è stata commentata sui social anche dal premier polacco Donald Tusk che ha ribadito: “Questa guerra crudele deve finire e la Russia non può vincerla”. Una guerra che mettere a rischio “anche il futuro dei nostri figli!”. Il capo del governo di Varsavia ha definito il bombardamento degli obiettivi civili a Tarnopil effettuato dall’esercito di Putin nella notte del 18 e 19 novembre “una bestialità” e sottolineando la tenera età della bambina ha osservato con tristezza che Amelka “non potrà realizzare alcuno dei suoi sogni”. Conformemente alle notizie di varie agenzie di stampa all’alba del 19 novembre la città di Ternopil nell’Ucraina centrale è stata attaccata da circa 500 droni e una cinquantina di missili russi. I soccorritori hanno finora estratto dalle macerie dei palazzi residenziali i corpi di una persona adulta e di due bambini. I feriti sono stati 94 mentre altre 13 persone sono considerate disperse.