Diocesi: Porto-Santa Rufina. Domani benedizione del campanile restaurato a Cerveteri e raduno cori

(Foto diocesi Porto Santa Rufina)

La parrocchia di Santa Maria Maggiore di Cerveteri si prepara a “un momento di grande significato spirituale e culturale”: domani, domenica 23 novembre, saranno nuovamente sciolte le campane dopo il completamento dei lavori di restauro e messa in sicurezza del campanile. “La data scelta non è casuale: coincide – come spiegano da Cerveteri – con la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, giornata che conclude l’anno liturgico e nella quale la diocesi di Porto-Santa Rufina celebra il raduno dei cori diocesani”. Due eventi, dunque, “che si intrecciano e faranno della storica parrocchia guidata da don Gianni Sangiorgio il centro di una vera e propria ‘festa del suono’: quello delle campane, che richiama alla preghiera, e quello della musica liturgica, che innalza la lode a Dio attraverso il canto della Chiesa”. Il programma della giornata prevede alle ore 16 l’accoglienza dei cori partecipanti, seguita alle 16.30 dalla benedizione del campanile restaurato. A seguire sarà celebrata la messa presieduta dal vescovo Gianrico Ruzza. In serata le formazioni coristiche proporranno i propri brani musicali.
Il restauro ha riguardato il consolidamento strutturale del campanile e l’intero apparato necessario al funzionamento delle campane. “È il secondo intervento conservativo che in pochi anni la diocesi di Porto-Santa Rufina ha messo in atto nel centro storico di Cerveteri: prima la messa in sicurezza della torre e ora il restauro del campanile di Santa Maria Maggiore. Un lavoro complesso e importante, voluto dal vescovo Gianrico Ruzza e realizzato grazie al contributo di numerose professionalità”, dichiara Egildo Spada, economo e incaricato dei beni culturali ecclesiastici della diocesi di Porto-Santa Rufina. L’opera, dal costo complessivo di circa 200mila euro, è stata finanziata grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica destinati ai beni culturali ecclesiastici. Di questa somma la diocesi ha coperto oltre 120mila euro provenienti dai fondi per il culto e la pastorale, mentre la parte restante è stata a carico della Conferenza episcopale italiana.

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