Caritas-Migrantes: “ruolo fondamentale delle comunità straniere all’interno del tessuto sociale ed economico”

In Sicilia, 75.000 lavoratori stranieri “rappresentano il volto multiculturale dell’economia isolana, costituendo il 5,1% degli occupati totali”. Lo si legge nel “Rapporto Immigrazione” Caritas-Migrantes. “Nonostante la loro presenza sia ormai strutturale, il percorso verso una piena integrazione lavorativa rimane in salita. Il dinamismo dei cittadini stranieri – anche per la loro giovane età – emerge dal loro alto tasso di attività (58,6%), superiore a quello dei siciliani”. Tuttavia, “le ombre sono evidenti: un tasso di disoccupazione del 14,2% – ben oltre la media nazionale degli stranieri – e una segregazione occupazionale preoccupante”. Quasi un lavoratore straniero su due (49,3%) “è relegato a mansioni manuali non qualificate, contro il 14,1% degli italiani”. L’agricoltura assorbe il 30,3% degli occupati stranieri, mentre il lavoro domestico ne impiega il 18,5%.
Tra i banchi delle scuole siciliane, secondo i dati del ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2023/2024, si registrano 29.971 studenti con cittadinanza non italiana “che stanno scrivendo il futuro dell’isola, con un incremento di oltre mille unità in un solo anno”. Più della metà di questi ragazzi – 15.887 – è nata in Italia. “Le aule si tingono dei colori di tre continenti: dall’Africa arriva il 38% degli studenti, dall’Europa il 37,5%, dall’Asia quasi il 20%”.
Don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas diocesana di Catania, commenta: “Anche quest’anno, condividendo un interesse comune gli uffici diocesani Migrantes e Caritas si trovano a lavorare insieme. Un pensiero comune che, oltre ad essere rivolto a chi, tragicamente, vive il disagio di un doloroso distacco dalla propria terra, allo stesso tempo è finalizzato a scuotere la sensibilità di chi, in casa propria, vive un disagio peggiore: l’incapacità di accogliere. Migrantes e Caritas cercano occasioni comuni, un comune linguaggio, una uguale possibilità solidale all’interno della stessa città, Catania, capace – se lo vuole – di questo e di altro”.
Don Santino Tornesi, direttore dell’Ufficio regionale per le migrazioni della C.E.Si., sottolinea: “Anche quest’anno il Rapporto offre una panoramica aggiornata e approfondita sulle sfide e sulle opportunità legate ai fenomeni migratori, mettendo in evidenza il ruolo fondamentale che le comunità straniere svolgono all’interno del tessuto sociale ed economico nazionale. L’intento è quello di contribuire alla costruzione di una narrazione nuova e più aderente alla realtà, capace di superare la logica dell’emergenza e di valorizzare il contributo positivo dei migranti, in particolare attraverso il lavoro e l’impegno delle giovani generazioni di origine straniera. Come Chiese di Sicilia, rinnoviamo il nostro impegno a promuovere una cultura dell’accoglienza, della solidarietà e dell’inclusione, nel solco dei valori di dignità umana e fraternità che orientano la nostra azione pastorale”.

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