Buono scuola: Usmi e Cism, “passo significativo per la libertà di scelta educativa”

“La proposta del buono scuola è stata inserita fra gli emendamenti prioritari all’interno del disegno di legge della manovra di bilancio”. Lo scrivono madre Micaela Monetti, presidente dell’Usmi, e padre Luigi Gaetani, presidente della Cism, definendo la misura “una notizia non solo positiva ma anche epocale”. Il buono scuola “destinerebbe una cifra fino a 1.500 euro alle famiglie che hanno un Isee inferiore ai 30mila euro e che hanno deciso di iscrivere il proprio figlio presso una scuola paritaria”, rappresentando “un passo davvero significativo verso la piena garanzia del diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori”. Le Conferenze ribadiscono che “devono essere i genitori i destinatari del contributo e non le scuole”, richiamando un diritto “riconosciuto dalla Costituzione ma che non è, ad oggi, stato garantito”. Nonostante “i consueti slogan dei denari dati alle scuole private, ai preti, alle suore”, la misura “aiuterà le famiglie, soprattutto quelle economicamente fragili”. La nota sottolinea che il buono scuola “costituisce un reale salvagente soprattutto per quelle scuole che sorgono nelle aree periferiche” e “per i territori del sud che tanto abbisognano di cultura e formazione”, rappresentando un argine alla “deprivazione culturale”. Monetti e Gaetani ringraziano “tutte quelle forze politiche e i singoli esponenti di partito che si sono mostrati attenti” e invitano ad avanzare “con coraggio e con determinazione” affinché “la scuola pubblica statale” sia “veramente autonoma” e “la scuola pubblica paritaria veramente libera”.

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