“Da sempre l’adolescenza è un tempo sospeso alla ricerca di identità e di senso, che oggi chiede urgenti risposte dagli adulti, in una società frammentata attraversata da una rivoluzione digitale, dove i giovani sono una minoranza che rischia l’emarginazione”. Alla Pontificia facoltà di scienze dell’educazione Auxilium si è svolto il convegno “Mondi adolescenti: tra identità e ricerca di senso”, promosso nell’ambito di un progetto interdisciplinare, che “cerca – come riferisce un comunicato – di ascoltare il disagio e le potenzialità degli adolescenti”. “Nel lasciarci interpellare – ha affermato la preside, Piera Ruffinatto – riflettiamo su come saper ascoltare per cogliere segnali, accogliere domande implicite e tracce di desiderio, talenti e risorse”. Valentina Culotta, pedagogista e formatrice, ha aperto i lavori definendo “vite funamboliche” quelle dei giovani di oggi. “In un tempo di solitudini, precarietà e mancanza di futuro – ha osservato – gli adolescenti non si arrendono: resistono, cercano appigli per aggrapparsi al mondo alla ricerca di barlumi di senso, spesso attraverso linguaggi e pratiche che sfuggono agli occhi adulti”. “Gli adolescenti di oggi costruiscono se stessi in un orizzonte in cui si sentono costantemente ‘non abbastanza’, immersi in una tempesta di stimoli e aspettative… Sono figli di adulti disorientati, che hanno rifiutato modelli educativi autoritari senza averne trovati di solidi, creando talvolta bolle protettive che generano ansia”. “Per questo, forse – ha concluso Culotta – il gesto più radicale oggi è perdere tempo: esplorare senza l’ansia di capitalizzare le energie, vivere il presente per riaprire la strada all’immaginazione del futuro”. Sono intervenuti anche Alessandro Ricci, psicologo e psicoterapeuta della Pontificia università salesiana, e Pierluigi Ceccalupo, psicologo e psicoterapeuta dell’Auxilium. Prossima tappa il 29 novembre: “Mondi adolescenti: tra affettività, dinamiche relazionali e orientamento al futuro”.