Sono ripresi questa mattina a Roma, presso la Pontificia Università Urbaniana, i lavori del convegno di studi sul tema “La mistica. I fenomeni mistici e la santità”, promosso dal Dicastero delle Cause dei Santi con la partecipazione di studiosi e postulatori delle cause di beatificazione. André Vauchez, docente di Storia medievale all’Università di Parigi X-Nanterre, ha ripercorso la storia del rapporto tra santità e mistica, sottolineando come “il corpo diventi uno spazio di esperienza, di incontro e di unificazione con Dio”, e come la Chiesa, soprattutto nel Medioevo, abbia guardato con attenzione a tali fenomeni. Don Luca Ezio Bolis, professore di Teologia spirituale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano, ha affrontato il “rapporto complesso e fecondo tra mistica e teologia”, ricordando che i santi “non separano la verità compresa da quella vissuta, senza alcun divorzio tra le due esperienze”. Il docente ha poi illustrato le fasi di distanza e di riavvicinamento tra teologia e mistica, invitando a “ricucire” questa relazione attraverso una rinnovata consapevolezza che i mistici “non sono persone ingenue o evasive, ma credenti che cercano Dio attraverso esperienze profonde”. La riscoperta della mistica, ha aggiunto, “può rigenerare la teologia, perché l’anima mistica non si identifica con fenomeni straordinari né con una religiosità alternativa: il mistico conosce Dio, resta ancorato alla salvezza operata da Cristo e vive un dono a servizio di tutti”. In mattinata è intervenuto anche il card. Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede, che ha illustrato le nuove norme sui fenomeni mistici emanate nel 2024 e il servizio del Dicastero nel sostenere il discernimento ecclesiale su tali esperienze spirituali.