“L’educazione dei poveri, per la fede cristiana, non è un favore, ma un dovere”. A precisarlo è il Papa, nel terzo capitolo della “Dilexi te”, in cui si sofferma sul contributo che i diversi Ordini religiosi che operano in tale ambito hanno dato nella storia della Chiesa. “I piccoli hanno diritto alla conoscenza, come requisito fondamentale per il riconoscimento della dignità umana”, ricorda Leone XIV: “Insegnare ad essi è affermarne il valore, dotandoli degli strumenti per trasformare la loro realtà. La tradizione cristiana considera il sapere come un dono di Dio e una responsabilità comunitaria. L’educazione cristiana non forma solo professionisti, ma persone aperte al bene, al bello e alla verità”. “La scuola cattolica, di conseguenza, quando è fedele al suo nome, si configura come uno spazio di inclusione, formazione integrale e promozione umana”, l’identikit tracciato dal Papa: “coniugando fede e cultura, semina futuro, onora l’immagine di Dio e costruisce una società migliore”.