Naufragio di Salakta: mons. Lhernould (Tunisi), “serve collaborazione sincera tra Nord e Sud per affrontare le cause delle migrazioni”

(Foto La Croix)

“Non basta commuoversi per le tragedie: occorre affrontare le cause che spingono la gente a partire, con una collaborazione sincera tra Nord e Sud”. È l’appello al Sir di mons. Nicolas Lhernould, vescovo di Tunisi, dopo il naufragio avvenuto al largo di Salakta, in cui hanno perso la vita almeno quaranta migranti, tra cui diversi bambini. Il presule invita le istituzioni europee “a guardare faccia a faccia ogni persona”, ricordando che “ogni essere umano, migrante o no, è immagine e somiglianza di Dio”. La questione migratoria, sottolinea, “non è solo politica o numerica, ma riguarda lo sguardo umano e fraterno con cui affrontiamo la realtà”. In Tunisia, Paese di transito e di speranza per molti, la Chiesa locale “vive la fede nella preghiera, nella cultura e nella carità”. Con circa trentamila fedeli di ottanta nazionalità, è “un piccolo specchio della Chiesa universale”. Mons. Lhernould descrive così la sua comunità: “Siamo persone che pregano in mezzo ad altre persone che pregano. Cerchiamo di ascoltare, accogliere e accompagnare, perché il bisogno più profondo degli esseri umani è sentirsi riconosciuti”. Scuole, centri culturali e una rete di solidarietà animano la presenza cristiana, che risponde al dramma delle migrazioni con la “disponibilità del buon samaritano” e con percorsi di ascolto e di sostegno al ritorno volontario.

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