Leone XIV: “prenderci cura delle persone a cui è stato tolto tutto a causa della distruzione della guerra”

“Se c’è una regione del mondo che ha bisogno di segni di speranza, è il Medio Oriente, e tutti noi vorremmo essere questo segno di speranza”. Lo ha detto il Papa, dialogando in Aula Paolo VI, a braccio e in inglese, con i partecipanti al Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione. Leone XIV, in particolare, ha reso omaggio “al dono dell’entusiasmo, che troviamo proprio in quei cristiani della diaspora che hanno dovuto lasciare le loro case per andare in altre parti del mondo. Hanno continuato ad andare avanti, nonostante avessero perso tutto”. “Come Chiesa dobbiamo essere uniti e camminare insieme per essere segni di speranza e di carità cristiana, prendendoci cura gli uni degli altri, soprattutto delle persone a cui è stato tolto tutto a causa della distruzione della guerra e dell’esistenza dell’odio tra di noi”, l’appello di Leone XIV. “La Chiesa orientale ha continuato ad andare avanti. Dobbiamo capire che ci sono differenze significative tra Chiese latine e Chiese orientali: rispettare le differenze è il primo passo. In ogni organizzazione, se non ci rispettiamo, non riusciamo a conoscerci a vicenda”.

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