Legge di bilancio: Russo (Alleanza contro la povertà), “senza coraggio e respiro, mentre nel Paese crescono fragilità ed esclusione sociale”

“Da una parte si mette, dall’altra si toglie: si tira la coperta, ma quella è sempre corta”. Così il portavoce dell’Alleanza contro la povertà, Antonio Russo, commenta la bozza tecnica della manovra di bilancio che ancora deve compiere tutti i passaggi istituzionali.
“La povertà, questo è certo, non è al centro della manovra finanziaria del governo. Ancora un’occasione persa”, denuncia l’Alleanza, evidenziando che “sono quasi 4 milioni le persone povere escluse dai benefici Assegno d’inclusione o del Supporto per la formazione e il lavoro”.
Riguardo l’Adi, sottolinea Russo, “il beneficio, della durata di 18 mesi, dovrà comunque essere rinnovato dopo 12 mesi, ma sarà ‘continuativo’, così si legge. Resta l’obbligo di presentare domanda di rinnovo, ma non ci sarà più l’interruzione che quest’anno ha messo in crisi tanti beneficiari, come Alleanza contro la povertà aveva evidenziato”. La seconda “buona notizia” è che le risorse per l’Adi aumentano. “Un incremento importante – commenta Russo – per quanto non certamente sufficiente a rispondere al bisogno di tutta la popolazione che vive in condizioni di povertà assoluta, buona parte della quale resta comunque esclusa dalle misure di contrasto perché non appartenente alle categorie introdotte dal decreto-legge n. 48 del 2023”. Altra “buona notizia” è il rifinanziamento della Social card con altri 500 milioni di euro (Carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità). “Una misura ‘spot’, che non può certo fare la differenza nelle situazioni di grave difficoltà”, commenta Russo. Un’altra novità che potrebbe avere un impatto positivo – secondo l’Alleanza – è la proposta di escludere il valore catastale della prima casa dal calcolo dell’Isee. Tra le “cattive notizie” c’è che “si riducono le risorse per l’assunzione dei beneficiari dell’Adi”, fa notare Russo. “Quel che ancor più preoccupa è però” che il Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione viene ridotto anno dopo anno. “Con la povertà, insomma, nella manovra il governo utilizza il sistema dei vasi comunicanti – commenta ancora Russo –. Da una parte mette, dall’altra toglie. Ma con la povertà non si può giocare, perché i numeri sono drammatici e non accennano a diminuire”. “Anche i 20 euro di aumento della pensione sociale mensile destinata alle categorie più povere sono assolutamente insufficienti”, aggiunge.
Di qui l’appello del portavoce di Alleanza contro la povertà: “Servono politiche di medio e lungo termine che non disperdano risorse in provvedimenti una tantum. Servono misure dirette, universali e continue e, non meno, servono serietà, responsabilità e determinazione nella lotta contro la povertà. Ecco cosa chiediamo al Governo affinché si faccia fronte comune su un’emergenza ormai strutturale come la povertà. O si affronterà con strumenti adeguati ed efficaci – alcuni dei quali abbiamo indicato in più di un’occasione – o la povertà nel nostro Paese non farà che aumentare, con tutto ciò che ne consegue in termini di sofferenze di molte famiglie italiane e di instabilità sociale”.

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