Lavoro: Mattarella, preoccupano “andamento demografico” e “invecchiamento della popolazione”. “Politiche migratorie regolari sono centrali”

“L’andamento demografico oggi – lo abbiamo ulteriormente avuto confermato, nei giorni scorsi – non consente superficialità di analisi. Tra gli altri ne consegue, nel medio periodo, un aspetto: quello di evitare una perdita ampia, rilevante di lavoratori attivi e un impoverimento strutturale del welfare”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento nel corso della cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine “Al merito del lavoro” ai Cavalieri del lavoro nominati il 2 giugno scorso.
“Questo aspetto si aggiunge a quello, di prioritaria grande preoccupazione, dell’invecchiamento progressivo e rapido della nostra popolazione e del futuro dell’Italia”, ha proseguito il Capo dello Stato, soffermandosi poi sulla “immigrazione – fenomeno epocale in tutti i continenti – che si presenta nella sua complessità e anche nel suo contributo allo sviluppo”. “Il lavoro italiano vive già per circa il 10% di presenza straniera, con due milioni e mezzo di lavoratori. Si tratta di un apporto ampio alla ricchezza nazionale”, ha evidenziato Mattarella, per il quale “nelle politiche migratorie – che ci auguriamo trovino finalmente l’Unione europea più consapevole che in passato della loro dimensione sovranazionale – si pone da molto tempo l’esigenza di un sistema per regolare in modo positivo il fenomeno e, in questo ambito – come tanti imprenditori hanno da tempo compreso – sono centrali la questione della formazione e della legalità degli accessi”. “Ne conseguirebbe, oltre al contrasto al disordine dell’immigrazione clandestina, una sconfitta dei crudeli trafficanti di esseri umani, la cui azione criminale provoca, quasi giorno per giorno, vittime innocenti che non possono lasciare indifferenti le nostre coscienze”, ha ammonito il Capo dello Stato, secondo cui “l’integrazione non è semplicemente esercizio di umanità e investimento sul futuro. È una sfida importante per la nostra convivenza civile, per la capacità di perseguire gli obiettivi di coesione sociale indicati dalla Costituzione, nell’affermazione di principi come libertà ed eguaglianza”.

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