“È il tempo di un discernimento condiviso, di scelte concrete, di uno stile sinodale da vivere nella quotidianità ecclesiale”. Alla vigilia della terza Assemblea del Cammino sinodale, in programma il 25 ottobre, mons. Andrea Andreozzi, vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, guarda con fiducia al percorso compiuto dalla Chiesa italiana. “Le dinamiche principali di questi anni risiedono nella disponibilità ad ascoltare e a discernere insieme – spiega al Sir -. Non siamo ancora collaudati: è una questione di mentalità, di stile di vita ecclesiale, che richiede tempo”. Il vescovo sottolinea “la corresponsabilità come frutto maturo del cammino”, ricordando che “tutti siamo parte di un unico corpo”. L’ascolto, osserva, “ha generato relazioni e ci ha aiutato a uscire da noi stessi”. Ora “è il tempo di scelte che rispondano alle necessità dei territori, dentro un orizzonte condiviso”. La sfida, conclude, è “fare del metodo sinodale uno stile personale e comunitario: il Cammino non si chiude, ma diventa vita quotidiana”.