(Bruxelles) Fa discutere negli ambienti europei il trattamento riservato ieri al presidente egiziano, che, va ricordato, governa il Paese dal colpo di Stato del 2013. Il “benvenuto” ad Abdel Fattah El-Sisi è stato dal presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, per il primo vertice Ue-Egitto. “È stato un vertice molto positivo. Questo incontro segna una pietra miliare significativa nelle nostre relazioni. Dimostra quanto sia forte il nostro partenariato”, ha detto Costa. Aggiungendo: “L’Egitto svolge un ruolo chiave nella regione e oltre, nel promuovere la stabilità e la risoluzione dei conflitti. Abbiamo relazioni economiche e commerciali in forte crescita e che desideriamo vedere crescere ulteriormente. Abbiamo una ricca cooperazione in molteplici settori: commercio, sicurezza, mobilità, migrazione, energia, istruzione, ricerca, cultura. Sono molto lieto che, oggi, l’Ue e l’Egitto abbiano firmato tre importanti accordi. In particolare un accordo che consente all’Egitto di partecipare al nostro programma Horizon Europe. Questo è un segnale molto forte dell’importanza che entrambi attribuiamo all’istruzione e ai contatti interpersonali”. Poi, riferendosi al fragile accordo per la Terra Santa, siglato proprio in Egitto, Costa ha osservato: “Vogliamo una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati. Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, liberi dal terrorismo. L’Ue è pronta a fornire il suo contributo, come ha fatto in passato, nella ripresa, nella ricostruzione e nel sostegno alle riforme”. “Oltre al Medio Oriente, l’Egitto svolge un ruolo fondamentale di stabilizzazione in tutta la regione. Condividiamo preoccupazioni e obiettivi comuni: in Libia, in Sudan e in Somalia. Oggi abbiamo concordato di proseguire e approfondire il dialogo e l’impegno su queste questioni cruciali. Naturalmente, anche la sicurezza marittima è fondamentale per entrambe le parti. Data la posizione dell’Egitto, lavoreremo insieme per mantenere le rotte marittime sicure e aperte al commercio, nel Mar Rosso, nel Canale di Suez, nel Mediterraneo e oltre. […] Sia l’Unione europea che l’Egitto sostengono le Nazioni Unite e l’ordine internazionale basato sulle regole, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. E concordiamo sul fatto che lavorare insieme sia il modo migliore per risolvere i problemi globali”. Non una parola sulla situazione della democrazia e dei diritti nel Paese africano.