La decisione, ieri, della Corte Internazionale di Giustizia secondo la quale Israele deve permettere all’agenzia Onu per i palestinesi, l’Unrwa, di fornire assistenza umanitaria alla Striscia di Gaza “è una conferma”, per Jamil Sawalmeh, Direttore di ActionAid Palestin, “di ciò che abbiamo visto in prima persona e per cui abbiamo costantemente fatto appello”. “L’Unrwa ha svolto per decenni un ruolo indispensabile nel fornire servizi vitali ai rifugiati palestinesi e rappresenta una componente fondamentale della sopravvivenza, della dignità e dell’identità palestinese”. “Mentre il mondo discute del futuro e della ricostruzione di Gaza dopo due anni di bombardamenti incessanti e dello smantellamento dell’assistenza umanitaria, e mentre la situazione continua a peggiorare in Cisgiordania, ActionAid sostiene che le istituzioni e le attività dell’Unrwa debbano essere pienamente finanziate, ripristinate e facilitate in tutto il territorio palestinese occupato”. Secondo Sawalmeh “Non potrà esserci vera libertà o autodeterminazione per i palestinesi finché vivranno sotto occupazione, e la decisione odierna lo ribadisce. La Corte Internazionale di Giustizia è stata chiara: in quanto potenza occupante, Israele ha l’obbligo legale di garantire la sopravvivenza e i bisogni fondamentali dei palestinesi, non di usare la fame come arma contro di loro. Non si tratta di una scelta: è un obbligo sancito dal diritto internazionale”. “Anche se Israele continua a ignorare queste sentenze – conclude l’esponente di ActionAid – la responsabilità ora ricade su tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite. Il mondo deve smettere di permettere l’impunità di Israele e deve ritenerlo responsabile delle violazioni del diritto umanitario”.