Leone XIV: ai movimenti popolari, “siete poeti sociali”, “le cose nuove non sono i cellulari o le criptovalute”, “cercare soluzioni in una società dominata da sistemi ingiusti””

“Chiedere terra, casa e lavoro per gli esclusi è una cosa nuova”? A chiederselo è stato il Papa, durante l’udienza concessa ai Movimenti popolari, in occasione del loro quinto incontro mondiale. “Visto dai centri del potere mondiale, certamente no; chi ha sicurezza finanziaria e una casa confortevole può considerare queste richieste in qualche modo superate”, ha argomentato Leone XIV: “Le cose veramente nuove sembrano essere i veicoli autonomi, oggetti o vestiti all’ultima moda, i telefoni cellulari di fascia alta, le criptovalute e altre cose di questo genere. Dalle periferie, però, le cose appaiono diverse; lo striscione che sventolate è così attuale che merita un intero capitolo nel pensiero sociale cristiano sugli esclusi nel mondo di oggi”. “Questa è la prospettiva che desidero trasmettere”, ha assicurato il Papa: “le cose nuove viste dalla periferia e il vostro impegno che non si limita alla protesta, ma cerca soluzioni. Le periferie spesso invocano giustizia e voi gridate non per disperazione, ma per desiderio: il vostro è un grido per cercare soluzioni in una società dominata da sistemi ingiusti. E non lo fate con microprocessori o biotecnologie, ma dal livello più elementare, con la bellezza dell’artigianato. E questa è poesia: voi siete poeti sociali”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa