Leone XIV: ai movimenti popolari, denuncia “ambiguità” delle case farmaceutiche, “fentanil sta devastando gli Usa”, “competizione tra grandi potenze per litio e coltan”

“Come può un giovane povero vivere con speranza e senza ansia quando i social media esaltano costantemente un consumo sfrenato e un successo economico totalmente irraggiungibile?”. A chiederselo è stato il Papa, nel primo discorso rivolto ai Movimenti popolari, in cui ha denunciato anche la piaga rappresentata “dalla diffusione della dipendenza dal gioco d’azzardo digitale”. “Le piattaforme sono progettate per creare dipendenza compulsiva e generare abitudini che creano assuefazione”, il monito, insieme a quello sulla “novità” dell’industria farmaceutica, in cui “si propina una sorta di culto del benessere fisico, quasi un’idolatria del corpo e, in questa visione, il mistero del dolore è interpretato in modo riduttivo; ciò può portare anche alla dipendenza dall’assunzione di antidolorifici, la cui vendita va ovviamente a incrementare i guadagni delle stesse case di produzione”. “Ciò ha portato anche alla dipendenza dagli oppioidi, che sta devastando in particolare gli Stati Uniti”, l’analisi di Leone XIV: “si pensi per esempio al fentanil, la droga della morte, la seconda causa di morte tra i poveri in quel Paese”. “Il dilagare di nuove droghe sintetiche, sempre più letali, non è solo un crimine dei trafficanti di droga, ma è una realtà che ha a che fare con la produzione dei farmaci e con il suo guadagno, privi di un’etica globale”, ha affermato Prevost. “Lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni dipende dai minerali che spesso si trovano nel sottosuolo dei Paesi poveri”, l’altra denuncia: “Senza il coltan della Repubblica Democratica del Congo, ad esempio, molti dei dispositivi tecnologici che utilizziamo oggi non esisterebbero. Tuttavia, la sua estrazione dipende dalla violenza paramilitare, dal lavoro minorile e dallo sfollamento delle popolazioni”. Il litio è un altro esempio: “la competizione tra le grandi potenze e le grandi aziende per la sua estrazione rappresenta una grave minaccia alla sovranità e alla stabilità degli Stati poveri, al punto che alcuni imprenditori e politici si vantano di promuovere colpi di Stato e altre forme di destabilizzazione politica, proprio per mettere le mani sull’oro bianco” del litio”.

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