Nella Legge di bilancio, alla sanità sono aggiunti in totale 7,7 miliardi di euro: 2,4 miliardi di euro nel 2026 e 2,65 miliardi di euro nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il Fondo sanitario nazionale (Fsn) arriverà dunque a 145 miliardi di euro, ma scende al 5,9% del Pil rispetto al 6,3% nel 2024. Lo afferma la Fondazione Gimbe che, in vista della discussione parlamentare sul Ddl Bilancio 2026, ha condotto sul testo bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato un’analisi indipendente sulle risorse assegnate alla sanità. Nel 2026, prosegue l’analisi di Gimbe, si registra inoltre un gap di 6,8 miliardi di euro rispetto alle stime di spesa sanitaria.
“La frammentazione di misure e investimenti – osserva il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta – sembra più orientata a soddisfare i diversi attori che a delineare una strategia di rilancio di un Ssn in grande affanno. Un sistema in cui regnano inaccettabili diseguaglianze e dove, nel 2024, i cittadini hanno speso di tasca propria oltre 41 miliardi di euro per curarsi e 5,8 milioni di persone hanno rinunciato a prestazioni sanitarie”. L’obiettivo dell’analisi, spiega ancora Cartabellotta, “è verificare se, al di là delle cifre assolute, la Manovra 2026 rappresenti davvero un’inversione di tendenza, con un rilancio progressivo e strutturale del Fondo sanitario, oppure se si tratti dell’ennesima illusione contabile, che abbaglia con numeri altisonanti abilmente combinati”. In realtà, prosegue, l’auspicata inversione di rotta, ancora una volta, “è rimandata alla prossima Legge di bilancio. Dopo l’incremento del 2026, infatti, il Fsn in termini assoluti si stabilizza: cresce di soli 995 milioni di euro (+0,7%) nel 2027 e di 867 milioni (+0,6%) nel 2028. In rapporto al Pil, la quota destinata alla sanità passa dal 6,04% del 2025 al 6,16% del 2026, per poi ridursi al 6,05% nel 2027 e al 5,93% nel 2028”. In sintesi, conclude il presidente Gimbe, “le cifre assolute per il 2026 appaiono consistenti perché includono risorse già stanziate dalle precedenti manovre, ma la quota di ricchezza del Paese investita in sanità, dopo il lieve rialzo del 2026, torna a diminuire”.