“Oggi siamo qui riuniti per dire: non vi abbiamo dimenticati. Non vi dimenticheremo mai!”: lo ha detto il segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset, alla cerimonia di inaugurazione di un giardino e un monumento in memoria delle vittime della Shoah a Strasburgo, sul Quai Kléber, dove sorgeva una sinagoga incendiata dai nazisti nel 1940. Ora un muro di nomi “ci ricorda l’obbligo che abbiamo nei loro confronti, un dovere di memoria e di trasmissione anche alle generazioni future”, ha continuato Berset rivolgendosi alla ministra francese per l’uguaglianza e la lotta contro la discriminazione, alla sindaca di Strasburgo, ai rappresentanti della comunità ebraica del Basso Reno e al rabbino capo di Strasburgo. La vecchia sinagoga bruciata è “una cicatrice sulla città”, dove viveva una delle più numerose comunità ebraiche di Francia, come sono rimasti tanti “segni nella carne” in tutta la regione. E mentre con gli ultimi sopravvissuti dai campi di concentramento “se ne va la memoria viva dell’Olocausto”, il giardino commemorativo inaugurato oggi “è un raggio di luce in uno dei momenti più bui della nostra storia”. Berset ha poi ricordato come il Consiglio d’Europa sia nato dal desiderio “di garantire che gli orrori della Seconda Guerra mondiale non si ripetessero più e perché in Europa si potesse instaurare una pace duratura basata sui diritti umani, sulla democrazia e sullo Stato di diritto. Anche questo non dimentichiamolo mai”. E citando il premio Nobel Elie Wiesel, deportato nel ’44 ha concluso: “Dimenticare i morti sarebbe come ucciderli una seconda volta. Non dimentichiamolo mai. Non dimentichiamoli mai”.