Natalità: Adriano Bordignon (Forum Associazioni Familiari), “aiutare il Sud Italia, rivedere Isee e incentivi alle famiglie”

“I dati purtroppo confermano che l’Italia sta attraversando una grave crisi di denatalità che mette a rischio la tenuta sociale ed economica del Paese. Dal 2008 in Sicilia si registra un tasso di natalità in decremento. Nello specifico, nel 2022 il tasso di natalità si afferma a 7,6 per mille abitanti, contro la media nazionale di 6,8 nati ogni mille abitanti. I nati che nel 2008 sono stati 49.837 sono crollati a 36.810 e sembra scenderanno a poco più di 35.000 nel 2023. L’indice di vecchiaia che è il rapporto percentuale tra il numero degli over 65 e gli under 14 è passato da 116 del 2008 a 172 del 2023. Tutto ciò ci fa temere fortissimamente sulla tenuta del sistema sanitario, sociale e produttivo dei territori. È ormai improrogabile intervenire con determinazione per sostenere le famiglie e incentivare le nuove generazioni per costruire il proprio futuro in Sicilia e in Italia”. Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari a margine del convegno “Valori e Visione per nuove politiche di sviluppo”, che si è tenuto presso la Sala Gialla “Piersanti Mattarella” all’Assemblea Regionale Siciliana a Palermo. “In questa direzione, sono necessarie azioni integrate da parte della politica, anche a livello regionale, che riformino le politiche familiari e le rendano più eque e universalistiche passando da prospettive assistenzialistiche a interventi promozionali e capacitanti. È anche necessario creare le condizioni economiche, sociali e culturali affinché le giovani coppie possano realizzare il proprio desiderio di maternità e paternità. Pertanto – chiosa – ritengo sia prioritario a livello territoriale potenziare i servizi per l’infanzia e la cura di fragili e anziani, sperimentare il Fattore Famiglia come correttore dell’iniquo Isee, sviluppare un grande piano piano per un’edilizia agevolata rivolta ai giovani e alle giovani famiglie, promuovere politiche del lavoro fortemente orientate a trattenere i giovani e incentivare un lavoro femminile giustamente retribuito e con possibilità di crescita, sviluppare welfare aziendale e territoriale orientati alla conciliazione e alla natalità. Le risorse ci sono ma oggi è l’epoca di assumersi la responsabilità di una scelta politica per indirizzarle con più efficacia e sostenere le famiglie e i giovani, che rappresentano il nostro futuro, dal Nord al Sud Italia”.

 

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