Lotta alle dipendenze: Caltanissetta, Casa Rosetta domenica ricorda il suo fondatore, don Sorce, a 5 anni dalla morte

L’Associazione Casa Rosetta di Caltanissetta, associata alla Fict, ricorderà domenica 3 marzo il fondatore, don Vincenzo Sorce, nel quinto anniversario della morte avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 marzo. L’Associazione opera oggi con tre comunità terapeutiche per le dipendenze patologiche, due comunità alloggio per malati di Aids, quattro centri di riabilitazione per disabili, tre case-famiglia per disabili psichici, due comunità alloggio per minori in situazione di disagio e molto altro ancora. Casa Rosetta è nata nel 1985 per iniziativa di don Sorce, allora giovane prete consacratosi al servizio delle persone fragili, emarginate, bisognose comunque di aiuto. Oggi a Caltanissetta l’associazione, in affiliazione con la Pontificia Auxilium, tiene anche un corso universitario triennale per la formazione di educatori professionali. Casa Rosetta svolge un’opera di sussidiarietà erogando servizi che il sistema pubblico non riuscirebbe a fornire ed è oggi a Caltanissetta la più grande opera di privato sociale, anche per numero di dipendenti contrattualizzati: 240. Domenica 3 marzo nell’auditorium della chiesa S. Pietro di Caltanissetta la figura e l’opera di don Vincenzo Sorce saranno ricordate in un incontro promosso da Casa Rosetta: ne parleranno don Massimo Naro, membro effettivo della Pontifica Accademia di Teologia, e il presidente di Casa Rosetta, Giorgio De Cristoforo. Nell’approssimarsi del quinto anniversario della morte di don Vincenzo Sorce, il presidente di Casa Rosetta ha chiesto al Comune di intitolargli la strada che da viale della Regione dà accesso alla comunità terapeutica Terra Promessa di Villa Ascione: è dal 1985 un forte ausilio nel contrasto della droga e nel recupero dei dipendenti patologici ed è un simbolo storico dell’azione benemerita di don Sorce poi sviluppatasi nella creazione di altre strutture. “L’intensa opera svolta da don Sorce (che fu anche docente nella Facoltà di Teologia di Palermo, pedagogista, autore di numerosi libri) giustifica anche la deroga al limite di almeno dieci anni dalla morte, previsto dalle vigenti norme toponomastiche. La richiesta di Casa Rosetta è sostenuta anche dal vescovo di Caltanissetta, mons. Mario Russotto, che ha scritto al sindaco e al prefetto. Il sindaco Roberto Gambino si è detto verbalmente d’accordo”, si legge in una nota di Casa Rosetta. “Auspichiamo – ha detto il presidente De Cristoforo – che la formale delibera della Giunta comunale avvenga presto”.

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