Tra le eccellenze dell’Istituto Serafico di Assisi spicca il Centro di ricerca “InVita”, attivo dal 2018 e dedicato allo sviluppo di progetti innovativi nell’ambito delle neuroscienze applicate alla riabilitazione. Dal 2023 il Centro ha intensificato le proprie attività, collaborando con l’Università di Perugia e altre realtà internazionali, per affrontare temi cruciali come la gestione del dolore, la comunicazione e la qualità della vita emotiva dei pazienti. Grazie all’integrazione tra ricerca e pratica clinica, “InVita” rappresenta un polo scientifico di riferimento che guarda al futuro con l’obiettivo di ampliare ulteriormente le linee di studio e rafforzare il legame tra tecnologia e umanità. È quanto emerge dal bilancio etico-sociale dell’Istituto, presentato questa mattina a Perugia.
Alla base dell’operato del Serafico c’è una filosofia di ecologia integrale, che inspira un modello di cura capace di tenere insieme relazioni complesse: la persona nel rapporto con se stessa, con gli altri e con l’ambiente. L’Istituto negli ultimi anni ha adottato misure per ridurre il proprio impatto ambientale, come l’uso di materiali compostabili e il risparmio energetico, sottolineando che la salute non può prescindere dal rispetto per il contesto naturale. L’attenzione al capitale spirituale è un altro tratto distintivo: “Il Serafico – è stato spiegato – valorizza la dimensione umana e relazionale della cura, ponendo al centro il carisma originario del suo fondatore e dei valori francescani anche attraverso una rete di supporto che coinvolge suore, seminaristi e operatori spirituali, impegnandosi così a costruire un ambiente che nutre non solo il corpo ma anche l’anima”.