Avvento: mons. Rega (S. Marco), “apriamo la porta della gioia per infondere coraggio e speranza”

“Un pensiero che nasce dal cuore perché possiate custodirlo e meditarlo nei giorni avvenire, in preparazione al Santo Natale 2024, reso ancora più significativo per l’anno giubilare dedicato alla Speranza”. È quello che vuole trasmettere il vescovo di San Marco Argentano-Scalea, mons. Stefano Rega, nel messaggio alla diocesi all’inizio del Tempo di Avveno. Un pensiero maturato durante la visita pastorale fatta dal presule dal 18 al 28 novembre scorso in Benin nella diocesi di Porto-Novo, dove “ho avuto modo di sperimentare personalmente il segno di speranza realizzato grazie alla sensibilità missionaria e caritativa della nostra diocesi e dove ho incontrato volti e conosciuto nomi di tanti fratelli e sorelle a cui chiedendo ‘Comment allez vous? Oui, ca va bien!’ rispondevano sempre: si va bene… nonostante le mille difficoltà”. Dopo aver ricordato qualche esperienza il presule sottolinea che il Natale è “di per sé incentrato sulla Speranza perché celebriamo la nascita di Gesù, il Pellegrino celeste che dal cielo è disceso sulla terra per ‘venire ad abitare in mezzo a noi’”. L’Avvento – sottolinea – “non diventi soltanto il tempo forte in cui attendere Qualcuno; in realtà è il dono di grazia che Dio ci offre gratuitamente perché possiamo renderci conto di quello che è già accaduto nella nostra vita – ossia la salvezza – e che vive nell’attesa di essere da noi celebrata con fede rinnovata”. L’invito è quello di vegliare, di “prendersi cura del nostro cuore, sede della vita, entrare in noi stessi e da lì iniziare un percorso di vera e definitiva conversione”. In questo tempo – spiega il presule calabrese – “siamo invitati a creare spazi in cui favorire il dialogo e la comunione fraterna, trasformando i deserti dell’indifferenza e della solitudine, in oasi di speranza e di pace”. In cammino verso il giubileo, in attesa dell’apertura della porta santa – conclude mons. Rega – “apriamo la porta del cuore a chi bussa e cerca una casa e una comunità ospitale, apriamo la porta della gioia per infondere coraggio e speranza; la porta della santità guardando a Maria immacolata, e la porta della carità allargando il nostro sguardo alle necessità di pace, di fame, di giustizia, di senso del mondo intero”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi