“Iniziamo il tempo forte dell’Avvento per prepararci ad accogliere Gesù che porta al mondo la luce di Dio e disponiamoci a vivere contestualmente, con intensa spiritualità, i giorni della presenza del corpo di santa Lucia a Siracusa che segnerà la conclusione dell’Anno luciano e il passaggio al tempo di grazia del Giubileo Santo dell’Anno 2025”. Inizia così la lettera per l’Avvento che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha scritto alla Chiesa siracusana, evidenziando il periodo che i fedeli si apprestano a vivere con “la venuta di Gesù, vera luce del mondo, e la visita del Corpo di Santa Lucia”.
L’arcivescovo di Siracusa evidenzia che “la presenza del corpo di Santa Lucia ‒ che porta nel suo nome il segno della luce di Gesù ‒ sostiene il nostro cammino di fede, consolida l’impegno della santità e della carità, facendoci testimoni veraci della morte e della risurrezione del Signore”. E quindi “come santa Lucia aneliamo alla santità per essere, innanzitutto, discepoli del Signore, trasparenza viva della sua presenza. Inseriamoci pienamente in Cristo per crescere nella santità di vita e per illuminare la vita degli altri con la luce divina che dà senso e valore, che indica la giusta direzione del cammino, che ravviva la speranza nel cuore dei credenti”.
Due i punti di riferimento: “La Madonna delle Lacrime, a cui abbiamo dedicato un Anno mariano (2023), e santa Lucia, che accoglieremo nelle sacre reliquie del suo corpo, a conclusione dell’Anno luciano (2024), ci hanno accompagnato introducendoci nel Giubileo Santo del 2025 che celebreremo in comunione con tutta la Chiesa, a partire dal 25 dicembre 2024, giorno della nascita di nostro Signore Gesù Cristo. Questi eventi che segnano il cammino della Chiesa ci vedano impegnati, prima di tutto e al di sopra di tutto, a crescere nella luce della fede e nelle altre virtù della nostra santa patrona, per realizzare la conformità a Cristo nella quotidianità, l’ascolto e la messa in pratica della Parola di Dio, la testimonianza nella carità fraterna, il carisma dell’amore perfetto, e così crescere nella santità di vita ed essere profeti di speranza e costruttori della civiltà dell’amore”.