30° Alluvione in Piemonte: Mattarella, “il territorio seppe riprendersi, nelle tragedie l’Italia non si arrende”

(Foto Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

L’evento alluvionale che nel 1994 colpì Alessandria e altri Comuni del Piemonte “si è rivelato determinante per la storia della città e dell’intero Paese. Con alcuni protagonisti. Ricordo Marco Bologna, pioniere della Protezione civile, il vescovo dell’epoca, Fernando Charrier, il ‘vescovo con gli stivali’, che non fece mancare sostegno e stimolo”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento ad Alessandria in occasione del trentesimo anniversario dell’alluvione che colpì diversi Comuni della Regione Piemonte.
“Il Piemonte seppe riprendersi a partire dalla salvaguardia delle fabbriche, dei posti di lavoro. Come avvenne dopo l’alluvione del Biellese Orientale nel 1968”, ha proseguito il capo dello Stato: “Ci si immerse, alacremente, nel lavoro anche qui, ad Alessandria, dove venne, in quelle settimane, il presidente della Repubblica di allora, Scalfaro”. “Nelle tragedie, la Repubblica ha sempre saputo essere presente, con le Forze dell’ordine, con i Vigili del fuoco, con le Forze armate, con la Protezione civile – nata proprio sulle spinte dell’emergenza – con il sistema delle autonomie locali, con le energie della società civile”, ha osservato Mattarella, ammonendo: “L’Italia non si arrende. Fenomeni naturali avversi vedono in campo, in prima linea, l’esercito dei sindaci, quella rete preziosa delle associazioni di volontariato: gli ‘angeli del fango’ come sono stati chiamati”.

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