Ucraina: don Cattelan (Opera Don Orione) da Kyiv, “sono notti e giorni da incubo”

“Come potete immaginare sono questi, per noi, notti e giorni da incubo. Non so quando ne usciremo”. Nella notte tra l’1 e il 2 gennaio 2024 don Moreno Cattelan, religioso di Don Orione, racconta dell’ennesimo attacco che ha interessato Kyiv e altre città dell’Ucraina. “Una notte e una mattinata da dimenticare, – ha affermato il missionario orionino – mai visto e sentito qualcosa del genere! Una ventina di esplosioni si sono verificate anche sul nostro distretto. Ben visibili e udibili. Il cielo si colorava di arancione e ad intervallo di qualche minuto si potevano udire tutta una serie di esplosioni (abbattimenti o bombe che hanno colpito l’obiettivo) simili ai fuochi d’artificio. Il computo finale parla di 10 missili ipersonici; 62 bombe da crociera (o ‘alate’, come le chiamiamo qui – quelle che cambiano direzione all’ultimo secondo e sono le più pericolose-); 35 droni, lanciati su Kyiv e dintorni. Uno sciame verso le 4.00 ha sorvolato anche i nostri palazzi con il loro funesto rumore”. “I potenti fari che li intercettano – prosegue il religioso orionino – illuminavano il cielo sopra di noi. Li hanno abbattuti dopo qualche minuto nel bosco che circonda il nostro quartiere. Per noi, fortunatamente nessun danno ma un po’ di paura”.
Don Cattelan riferisce che ci sono stati diversi feriti, palazzi e singole abitazioni danneggiate, quasi 100.000 persone senza corrente elettrica. “Se la contraerea non avesse svolto il suo puntuale lavoro (abbattimento della maggior parte dei missili) – continua Don Cattelan – sarebbe stato un vero disastro”.
“Tra due mesi – continua – entreremo nel terzo anno di guerra. Una nuova inutile strage che vede la sua “miglior gioventù” sotterrata nei cimiteri di ogni Paese; milioni di profughi interni o che ancora sono sparpagliati per il mondo intero; mogli vedove; bambini orfani; una infinita schiera di persone mutilate nel corpo e distrutte psicologicamente; l’80% della popolazione traumatizzato; la povertà che dilaga a macchia d’olio; tutte le risorse destinate alla guerra… Una nazione distrutta, in tutti i sensi. Questa è l’Ucraina all’inizio del nuovo anno 2024”.
Il missionario dell’Opera don Orione si occupa dell’assistenza dei ragazzi disabili (a Leopoli) e dell’attività pastorale nella parrocchia (a Kiev): “Resteremo per continuare la nostra opera di vicinanza e aiuto spirituale, materiale e psicologico a fianco di quanti ci stanno attorno. Piccoli e grandi. Chi può preghi per noi. Non è un periodo certamente facile”.

 

 

 

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