Nicaragua: Onu accoglie “con sollievo” liberazione di vescovi e sacerdoti e invita il Governo a “porre fine a persecuzione religiosa”. Ma regime arresta p. Buenfil

L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, attraverso una nota diffusa ieri, ha accolto “con sollievo” la liberazione dal carcere dei vescovi Rolando Álvarez e Isidoro Mora, di quindici sacerdoti e di due seminaristi in Nicaragua e ha chiesto, nel contempo, la “fine della persecuzione religiosa” nel Paese.
A causa delle “condizioni disumane” in cui era detenuto il vescovo Rolando Álvarez e delle “sparizioni forzate” a cui erano state sottoposte molte delle 19 persone, mettendo in pericolo la loro vita e la loro integrità, l’Ufficio Onu “accoglie con favore il loro rilascio e il fatto che siano finalmente fuori pericolo”, ma condanna l’esilio come una punizione politica applicata dalla dittatura. “È essenziale – si legge nella nota – ricordare che la detenzione e l’espulsione di individui per aver esercitato i loro diritti fondamentali alla libertà di religione e alla libertà di espressione sono una violazione dei principi fondamentali dei diritti umani, come sancito dagli articoli 18 e 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani e del Patto internazionale sui diritti civili e politici”. L’Onu ritiene che la messa a tacere della Chiesa cattolica, dei difensori dei diritti umani, della società civile e di qualsiasi voce sospettata di essere critica “sia incompatibile con la costruzione di una società giusta e di una coesistenza pacifica tanto desiderata dai nicaraguensi”.
Conclude l’Ufficio dell’Alto Commissario: “Esortiamo il governo del Nicaragua a far seguire a questo gesto (la liberazione di vescovi e sacerdoti) azioni che garantiscano il pieno rispetto della libertà di espressione, della libertà religiosa e dei diritti umani nel Paese”.
Invito non accolto: il sito indipendente Despacho 505 riporta la notizia che il rettore del Convento San Juan Neumann di Chinandega (diocesi di León), padre Ezequiel Buenfil, è stato arrestato martedì dalla polizia di Ortega, secondo fonti ecclesiali. “So che l’hanno rapito, ma non so ancora se è stato espulso dal Paese o se è in prigione”, ha dichiarato l’avvocata e attivista Martha Molina, sempre aggiornata sulle persecuzioni del regime alla Chiesa. La polizia di Ortega non ha confermato né smentito l’arresto e l’esilio di padre Buenfil. Inoltre, ieri il Ministero degli Interni ha annullato lo status giuridico di nove ong cristiane (alcune cattoliche, altre evangeliche) e altre sette hanno optato per lo “scioglimento volontario” per evitare la confisca dei loro beni.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori