Natale: mons. Castellucci (Carpi), “la pace ha bisogno di essere accolta, accudita, curata”

“Pochi giorni fa, in pubblica assemblea, un papà ha lanciato una provocazione: e se estendessimo il diritto di voto ai bambini? I presenti hanno reagito con un sorriso, al quale mi sono allineato anch’io”. Così esordisce il vescovo di Carpi, mons. Erio Castellucci, nel suo messaggio di auguri per il Natale. “Poi però ho pensato che questa proposta, per quanto irrealizzabile, risolverebbe almeno un problema: quello della guerra. Sono sicuro che tutti i bambini, in un ipotetico referendum propositivo, voterebbero all’unanimità ‘sì’ per la pace. Sarebbe un plebiscito. Genitori e maestre delle scuole dell’infanzia e delle primarie sostengono che in questo tempo la prima intenzione di preghiera dei bimbi è per la pace”. “È incredibile – prosegue mons. Castellucci – che nel terzo millennio, dopo secoli e secoli di conflitti sanguinosi che sembravano lasciare il passo a civiltà illuminate, sagge e pacifiche, si combattano ancora decine di guerre nel mondo”. E se per tutte le persone di buona volontà la pace è un ideale da perseguire, afferma il vescovo, “per i cristiani la pace non è solo un ideale, ma è un corpo: ‘Cristo è la nostra pace’, dice San Paolo (Efesini 2,14). La pace ha preso carne, ha la forma di un piccolo concepito a Nazareth e nato a Betlemme”.
Un neonato che, sottolinea mons. Castellucci, evoca fragilità e tenerezza insieme. “Fragilità, perché necessita di tutto: la pace non è data una volta per sempre, ma ha bisogno di essere accolta, accudita, curata, alimentata, cullata. Tenerezza, perché convoca attorno a sé parenti e amici, stringendoli nell’affetto verso il nuovo arrivato; la pace, continua San Paolo, ‘abbatte il muro di separazione’, crea legami tra i lontani”.
Ecco allora l’invito, “in un tempo nel quale i nostri occhi sono pieni di immagini violente”, ad adottare lo sguardo dei bimbi, “seguendo Gesù che li ha indicati come modello per gli adulti: ‘se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli’ (Matteo 18,3). Oggi – conclude il vescovo – possiamo permetterci di aggiungere che, se non ci uniamo ai bambini nel plebiscito per la pace, non potremo attraversare più nemmeno i regni della terra, perché l’avremo devastata”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori