Giornata della pace: suor Smerilli (Santa Sede), “le priorità del Papa sono salute, lavoro, cibo. Con un’insistenza: ‘per tutti'”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Nessuno può salvarsi da solo. Con il messaggio per la GMP 2023 Papa Francesco vuole farci ritornare ai momenti spaventosi, duri e dolorosi degli inizi della pandemia da Covid-19, e ci chiede di riflettere coraggiosamente su che cosa abbiamo imparato e su quali occasioni non abbiamo saputo cogliere”. Lo ha detto suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, intervenendo stamani alla presentazione del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace. Ricordando le parole del Papa – “da una crisi non si può uscire uguali: o se ne esce migliori o peggiori” -, la religiosa afferma che “questo è il momento per chiederci, come singoli e come comunità: tre anni dopo siamo migliori o peggiori?”.  A proposito di pace, suor Smerilli ricorda che sul modello della Commissione Covid è nato anche il gruppo di lavoro ‘Catholic Response For Ucraine’, promosso dal nostro Dicastero. “Questo gruppo si è costituito come spazio di dialogo strutturato e coordinamento tra i tanti attori cattolici che si stanno prodigando per assistere la popolazione ucraina nei bisogni più impellenti – osserva -. Ci aveva infatti chiesto ‘concretezza’ Papa Francesco e cercheremo di continuare su questa strada”. Nel contesto della pandemia “concretezza” sono stati gli aiuti a chi ne aveva più bisogno nei momenti più difficili dell’emergenza. La religiosa ricorda il progetto “Sister Ambassadors network”, che “ha riconosciuto tante donne, religiose, come leader affidabili nelle loro comunità in materia di salute, in una fase in cui le comunità stesse erano immerse in tanta confusione”. “La pandemia ci ha rivelato più acutamente diseguaglianze e fragilità sociali e ha minato la pace in tanti luoghi del mondo. Ciò ha impegnato Commissione e Dicastero a lavorare secondo le priorità che il Santo Padre ci ha assegnato: salute, lavoro, cibo. Con un’insistenza: ‘per tutti’”.

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