Consiglio europeo: 18 miliardi all’Ucraina. Sul price cap si decide lunedì. Migrazioni: tutto rimandato a febbraio

Bruxelles, 15 dicembre, Consiglio europeo (Foto SIR/European Council)

Il Consiglio europeo “ribadisce la sua ferma condanna della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Riafferma il pieno sostegno dell’Ue all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale nonché al diritto naturale di autotutela dell’Ucraina contro l’aggressione russa. L’Unione europea resta determinata a fornire all’Ucraina sostegno politico e militare”, ad accogliere i rifugiati, a inviare aiuti umanitari. Sono le prime righe delle “Conclusioni”, il documento che sigilla i risultati del summit dei 27 capi di Stato e di governo, svoltosi ieri a Bruxelles e conclusosi nella notte. Un vertice con pochi risultati concreti, ma un passaggio necessario su vari temi: fra questi il via libera ai 18 miliardi di fondi all’Ucraina e il nono pacchetto di sanzioni verso la Russia. “Siamo molto soddisfatti – ha affermato nella conferenza stampa finale il presidente Charles Michel – perché siamo riusciti a raggiungere delle decisioni e abbiamo mostrato l’unità europea. A partire proprio dall’Ucraina: con i 18 miliardi di aiuti mostriamo che l’Ue rispetta i suoi impegni” verso il popolo ucraino.

Il Consiglio ha poi dato l’assenso al price cap sul gas (“meccanismo di correzione del mercato”), che verrebbe definito nella riunione dei ministri fissata lunedì, sulla quale occorre ancora trovare le cifre-chiave.
Nulla di fatto anche in materia di migrazioni: alcuni Paesi, fra cui Olanda e Italia (per ragioni diametralmente diverse), hanno chiesto e ottenuto un Consiglio straordinario che si svolgerà il 9 e 10 febbraio.

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