Settimana sociale: mons. Santoro, “tutto l’acciaio del mondo non vale quanto la vita di un bambino”

foto SIR/Marco Calvarese

(da Taranto) “Tutto l’acciaio del mondo non vale quanto la vita di un bambino”. Lo ha detto mons. Filippo Santoro, vescovo di Taranto, tracciando le conclusioni della 49ª Settimana sociale, che si concluderà con la messa celebrata dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei nella concattedrale di Taranto. “Abbiamo ascoltato in questa Settimana ministri del Governo italiano ed europeo, sindacalisti, tecnici, economisti, ambientalisti”, ha ricordato il vescovo: “Siamo ancora più convinti che non è procrastinabile un profondo cambiamento di rotta per una vera transizione ecologica e che non metta più il profitto e l’acciaio innanzi alla salute. La presenza della Chiesa Italiana dice tutta la vicinanza della Chiesa a Taranto ma che situazioni come quella tarantina sono presenti in varia forma, anche se con proporzioni e situazioni differenti, in tutto il Paese e nel Pianeta”. IL punto di partenza, ha spiegato Santoro, è stata la Settimana sociale di Cagliari, che si è conclusa con le quattro proposte  all’allora presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, e tre proposte all’allora presidente del Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. “Dobbiamo innanzitutto essere noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, la tesi di Santoro: “In questi mesi di preparazione alle giornate di Taranto abbiamo maturato progressivamente, attraverso incontri nelle diocesi e sui territori ed audizioni con le istituzioni, la convinzione che è importante sostenere alcune proposte di riforma per l’ecologia integrale. Abbiamo convenuto che il cambiamento però non avviene solo dall’alto ed è fondamentale il concorso della nostra conversione negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità”.

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