Settimana sociale: mons. Santoro, “quattro piste di conversione e di generatività futura per le nostre parrocchie”

foto SIR/Marco Calvarese

(da Taranto) “Quattro piste di conversione e di generatività futura per le nostre parrocchie”. A proporle, a conclusione della 49ª Settimana sociale, è stato il vescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro. “La prima è la costruzione di comunità energetiche”, ha spiegato il presule, che sono “una grande opportunità dal basso” per realizzare la transizione ecologica e “un’opportunità di rafforzamento dei legami comunitari che si cementano sempre condividendo scelte concrete in direzione del bene comune”. “Nell’ottica di una transizione giusta e socialmente sostenibile le comunità energetiche diventano anche uno strumento di creazione di reddito che può sostenere fedeli, parrocchie, case famiglia, comunità famiglia e comunità locali come già dimostrato da alcune buone pratiche realizzate o in via di realizzazione nei territori”, ha spiegato Santoro: “Vogliamo che tutte le comunità dei fedeli in tutte le parrocchie italiane avviino un progetto e diventino comunità energetiche”. “Sappiamo che abbiamo bisogno di circa 7 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili all’anno se vogliamo raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero nel 2050”, i dati forniti dal vescovo: “Se in ciascuna delle 25610 parrocchie del nostro paese si costituisse almeno una comunità energetica che produce al livello massimo possibile di 200 chilowatt (o facesse nascere più comunità che arrivano complessivamente a quella produzione di energia) avremmo dato il nostro contributo con 5,2 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili”. La seconda pista di impegno è quella della finanza responsabile. “Le nostre diocesi e parrocchie – l’invito – devono essere ‘carbon free’ nelle loro scelte di gestione del risparmio utilizzando il loro voto col portafoglio per premiare le aziende leader nella capacità di coniugare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale”. La terza pista d’impegno è quella del consumo responsabile, tramite la promozione di prodotti “capolarato free” nelle mense scolastiche e nelle diocesi. La quarta proposta, infine, “è la proposta dell’alleanza contenuto nel Manifesto dei giovani: “l’alleanza intergenerazionale e quello dell’alleanza tra forze diverse di buona volontà nel nostro paese”.

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