Settimana sociale: mons. Santoro, “ce la possiamo fare tutti insieme, ma non possiamo perdere un giorno di tempo”

(da Taranto) “La 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Taranto sia oltre che ad una bella pagina della Chiesa italiana da poter raccontare, un punto fermo di svolta e di un futuro migliore che già da oggi ci appartiene”. Si è concluso con questo auspicio l’intervento di mons. Filippo Santoro, vescovo di Taranto, a chiusura della quarta e ultima giornata di lavori al PalaMazzola. “Ai giovani dico di coltivare la speranza così come la vostra fede e di specchiarvi negli occhi di Gesù: è Gesù il buon samaritano”, le parole del vescovo: “Qui a Taranto ci lasciamo con due segni l’uno già visibile, l’altro un sogno già in progress! Il primo è quello dei 50 platani piantati nel Rione Salinella, il secondo il progetto ‘prendi il largo’, con la costituzione della società benefit Il Guscio della comunità della parrocchia cattedrale San Cataldo di Taranto vecchia”. “Ce la possiamo fare tutti insieme. Ci vuole solo coraggio!”, ha assicurato Santoro: “Lo stile di questa Settimana sociale ha dimostrato che il Pianeta che speriamo è già cominciato. La speranza di una pienezza futura si basa su una salvezza presente. Il Beato Giuseppe Toniolo, fondatore delle Settimane Sociali ci sostiene. Un percorso si è già aperto grazie alle agorà digitali che si sono aperte e in cui tutti siamo coinvolti”. “Ma non possiamo perdere un giorno di tempo”, l’appello finale: “Con i tre segnali stradali che il Papa ci ha proposto: gli attraversamenti, il divieto di sosta e l’obbligo di svolta cominciano subito. Non aspettiamo Glasgow, ma cerchiamo di anticiparlo. Impariamo da Papa Francesco con lo sguardo contemplativo e la concretezza nell’affrontare i problemi”.

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