Papa Francesco: “siamo disposti all’avventura del cammino o preferiamo rifugiarci nelle scuse del ‘non serve’ e del ‘si è sempre fatto così’?”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Dio non alberga in luoghi asettici e tranquilli, distanti dalla realtà, ma cammina con noi e ci raggiunge là dove siamo, sulle strade a volte dissestate della vita”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa per l’apertura della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.  “Molte volte i Vangeli ci presentano Gesù sulla strada, mentre si affianca al cammino dell’uomo e si pone in ascolto delle domande che abitano e agitano il suo cuore”, ha esordito Francesco sulla scorta dell’episodio evangelico del giovane ricco. “E oggi, aprendo questo percorso sinodale – l’invito del Papa, sotto forma di esame di coscienza –  iniziamo con il chiederci tutti – Papa, vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi, sorelle e fratelli laici – : noi, comunità cristiana, incarniamo lo stile di Dio, che cammina nella storia e condivide le vicende dell’umanità? Siamo disposti all’avventura del cammino o, timorosi delle incognite, preferiamo rifugiarci nelle scuse del ‘non serve’ o del ‘si è sempre fatto così’?”. “Fare Sinodo significa camminare sulla stessa strada, camminare insieme”, ha ribadito Francesco: “Guardiamo a Gesù, che sulla strada dapprima incontra l’uomo ricco, poi ascolta le sue domande e infine lo aiuta a discernere che cosa fare per avere la vita eterna”.

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