Papa Francesco: “non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze”. No a “risposte pret-à-porter”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Chiediamoci con sincerità in questo itinerario sinodale: come stiamo con l’ascolto? Come va l’udito del nostro cuore? Permettiamo alle persone di esprimersi, di camminare nella fede anche se hanno percorsi di vita difficili, di contribuire alla vita della comunità senza essere ostacolate, rifiutate o giudicate?”. A porre questa serie di domande è stato il Papa, nell’omelia della Messa per l’apertura del Sinodo sulla sinodalità. “Fare Sinodo è porsi sulla stessa via del Verbo fatto uomo: è seguire le sue tracce, ascoltando la sua Parola insieme alle parole degli altri”, ha spiegato Francesco: “È scoprire con stupore che lo Spirito Santo soffia in modo sempre sorprendente, per suggerire percorsi e linguaggi nuovi. È un esercizio lento, forse faticoso, per imparare ad ascoltarci a vicenda – vescovi, preti, religiosi e laici, tutti i battezzati – evitando risposte artificiali e superficiali, risposte pret-à-porter. Lo Spirito ci chiede di metterci in ascolto delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione. E anche in ascolto del mondo, delle sfide e dei cambiamenti che ci mette davanti. Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze. Le certezze tante volte ci illudono. Ascoltiamoci”. “Quando ascoltiamo con il cuore – la tesi del Papa – l’altro si sente accolto, non giudicato, libero di narrare il proprio vissuto e il proprio percorso spirituale”. “Un vero incontro nasce solo dall’ascolto”, ha affermato Francesco commentando l’episodio evangelico del giovane ricco: “Gesù si pone in ascolto della domanda di quell’uomo e della sua inquietudine religiosa ed esistenziale. Non dà una risposta di rito, non offre una soluzione preconfezionata, non fa finta di rispondere con gentilezza solo per sbarazzarsene e continuare per la sua strada. Lo ascolta. Non ha paura, Gesù, di ascoltare con il cuore e non solo con le orecchie. La sua risposta non si limita a riscontrare la domanda, ma permette all’uomo ricco di raccontare la propria storia, di parlare di sé con libertà. Cristo gli ricorda i comandamenti, e lui inizia a parlare della sua infanzia, a condividere il suo percorso religioso, il modo in cui si è sforzato di cercare Dio”.

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