Papa Francesco: “diventare esperti nell’arte dell’incontro”. “Gesù non guardava l’orologio”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Diventare esperti nell’arte dell’incontro”. È l’invito del Papa, che nell’omelia della Messa per l’apertura del Sinodo sulla sinodalità si è soffermato su “tre verbi del Sinodo”: incontrare, ascoltare, discernere. “Non nell’organizzare eventi o nel fare una riflessione teorica sui problemi, ma anzitutto nel prenderci un tempo per incontrare il Signore e favorire l’incontro tra di no”, ha precisato a proposito del primo verbo: “Un tempo per dare spazio alla preghiera, all’adorazione – quella preghiera che noi trascuriamo tanto – a quello che lo Spirito vuole dire alla Chiesa; per rivolgersi al volto e alla parola dell’altro, incontrarci a tu per tu, lasciarci toccare dalle domande delle sorelle e dei fratelli, aiutarci affinché la diversità di carismi, vocazioni e ministeri ci arricchisca”. “Ogni incontro – lo sappiamo – richiede apertura, coraggio, disponibilità a lasciarsi interpellare dal volto e dalla storia dell’altro”, ha fatto notare Francesco: “Mentre talvolta preferiamo ripararci in rapporti formali o indossare maschere di circostanza – lo spirito clericale, di corte –  l’incontro ci cambia e spesso ci suggerisce vie nuove che non pensavamo di percorrere”. “Oggi dopo l’a riceverà un gruppo di persone di strada, che si sono radunate soltanto per ascoltarsi”, l’aggiunta a braccio. “Tante volte – ha proseguito – è proprio così che Dio ci indica le strade da seguire, facendoci uscire dalle nostre abitudini stanche. Tutto cambia quando siamo capaci di incontri veri con Lui e tra di noi. Senza formalismi, senza infingimenti, senza trucchi”. Come fa Gesù, che incontrando l’uomo ricco si lascia “interpellare dalla sua inquietudine: “non è distaccato, non si mostra infastidito o disturbato, anzi, si ferma con lui. È disponibile all’incontro. Niente lo lascia indifferente, tutto lo appassiona. Incontrare i volti, incrociare gli sguardi, condividere la storia di ciascuno: ecco la vicinanza di Gesù. Egli sa che un incontro può cambiare la vita. E il Vangelo è costellato di incontri con Cristo che risollevano e guariscono. Anche noi, che iniziamo questo cammino, siamo chiamati a diventare esperti nell’arte dell’incontro”. “Gesù non andava di fretta, non guardava l’orologio, era sempre al servizio della persona che incontrava per ascoltarla”, ha aggiunto il Papa a braccio.

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