Giappone: Conferenza episcopale, “Studio sugli abusi sessuali su minori da parte di religiosi e sacerdoti”. 16 casi, alcuni “conclusi con una risposta inadeguata”

Sulla base di quanto riportato dalle 16 diocesi, le 40 comunità religiose maschili e 55 femminili che compongono la Chiesa cattolica in Giappone sono sedici le accuse di abusi sessuali su minori compiute da componenti del clero o degli ordini religiosi. “Abbiamo chiesto nuove indagini su molti casi” anche se “in alcuni è difficile perché il presunto abuso si è verificato molto tempo fa”, spiega lo “Studio sugli abusi sessuali su minori da parte di religiosi e sacerdoti” reso pubblico dalla Conferenza episcopale giapponese. Un caso di abuso su una ragazza risale agli anni ’50, cinque casi negli anni ’60 (una ragazza, tre ragazzi, uno non precisato), uno negli anni ’70 (maschio), tre negli anni ’90 (due ragazze, un ragazzo), tre negli anni 2000 (una ragazza, un ragazzo e uno non precisato) e due nel 2010 (una ragazza e un ragazzo). Di un caso riportato mancano ancora le informazioni. In tutti i casi (tranne 4 di cui non è nota l’età), le vittime avevano sotto i 17 anni, una aveva meno di sei anni. Le segnalazioni sono venute in un arco di tempo molto vario dall’abuso e in molti casi la risposta è stata un incontro tra la vittima e il vescovo o il superiore. Quando “l’autore ha ammesso le accuse, si è risposto secondo i desideri della vittima, in molti casi raggiungendo una qualche forma di soluzione o conciliazione”. Nei casi in cui “la persona sospetta ha respinto l’accusa o si è rifiutato di rispondere durante le verifiche”, la vicenda “si è conclusa con una risposta inadeguata”, cioè “con le scuse del vescovo diocesano o del superiore”.

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