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Celibato sacerdotale: card. Sarah, “il mio attaccamento a Benedetto XVI resta intatto e la mia obbedienza filiale a Papa Francesco assoluta”

“La polemica che mira da molte ore a colpirmi insinuando che Benedetto XVI non era informato circa l’apparizione del libro ‘Des profondeurs de nos coeurs’ è profondamente spregevole. Perdono con sincerità tutti coloro che mi hanno calunniato e che vogliono oppormi a Papa Francesco. Il mio attaccamento a Benedetto XVI resta intatto e la mia obbedienza filiale a Papa Francesco assoluta”. Si conclude con queste parole un lungo comunicato del card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, pubblicato in queste ore per fare chiarezza, come aveva promesso, sulle voci che erano circolate sul libro scritto dal cardinale e dal Papa emerito in difesa del celibato sacerdotale. Si erano infatti diffuse voci sul fatto che Benedetto XVI avesse negato di aver posto alcuna firma al testo. Con dovizia di particolari, il cardinale ricostruisce passo per passo la collaborazione con Benedetto XVI. La ricostruzione degli eventi risale al 5 settembre scorso, giorno in cui, dopo una visita al Papa emerito, il cardinale gli ha scritto una lettera chiedendogli se era possibile avere da lui “un testo sul sacerdozio cattolico, con un’attenzione particolare al celibato”. Nella lettera a Benedetto, il cardinale scriveva: “Immagino che voi penserete che delle riflessioni da parte vostra potrebbero non essere opportune, ma sono convinto che tutta la Chiesa ha bisogno di questo dono, che potrebbe essere pubblicato a Natale o all’inizio dell’anno 2020”. Il 20 settembre, il Papa emerito risponde al prefetto ringraziandolo e scrivendogli che “anche lui – così informa Sarah – da parte sua, ancora prima di ricevere la mia lettera, aveva cominciato la scrittura di un testo su questo soggetto, ma che le sue forze non gli permettevano più di redigere un testo teologico. Ad ogni modo – prosegue il card. Sarah nel suo racconto – la mia lettera l’aveva incoraggiato a riprendere questo lungo lavoro. Aggiungeva che me lo avrebbe trasmesso quando la traduzione italiana sarebbe stata pronta”.
Il 12 ottobre, durante il Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia, il Papa emerito rimetteva al cardinale Sarah “in busta confidenziale, un lungo testo”, frutto di un lavoro durato mesi. Il cardinale Sarah, a quel punto, vedendo l’ampiezza dello scritto così come la profondità e la forma del testo stesso, ha considerato “immediatamente” il fatto che un testo simile non era proponibile ad un giornale o ad una rivista. “Ho così proposto al Papa emerito la pubblicazione di un libro che sarebbe stato un bene immenso per la Chiesa, integrando il suo testo al mio. A seguito di diversi scambi in vista dell’elaborazione del libro, ho finalmente inviato, il 19 novembre, un manoscritto completo al Papa emerito, comprendente, come abbiamo deciso di comune accordo, la copertina, una introduzione ed una conclusione comuni, il testo di Benedetto XVI e il mio testo. Il 25 novembre, il Papa emerito esprimeva la sua grande soddisfazione” e aggiungeva: “Da parte mia sono d’accordo che questo testo sia pubblicato nella forma che avete previsto”. Il 3 dicembre scorso – conclude il prefetto – “mi sono recato al monastero Mater Ecclesiae per ringraziare ancora una volta il Papa emerito per avermi accordato una così grande fiducia. Gli ho spiegato che il nostro libro sarebbe stato stampato durante le vacanze di Natale, che sarebbe stato pubblicato il 15 gennaio e che sarei ritornato per portargli l’opera all’inizio di gennaio di ritorno da un mio viaggio nel mio Paese Natale”.

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