Legge di bilancio: Alleanza contro la povertà, “forte preoccupazione” per il possibile dimezzamento dell’importo dell’Assegno di inclusione dopo il rinnovo

Alleanza contro la povertà in Italia esprime “forte preoccupazione per le notizie, circolate in queste ultime ore, che parlano di dimezzamento dell’importo della prima mensilità dopo il rinnovo”. È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi nel quale viene spiegato che “la modifica, fortemente penalizzante per i beneficiari, è contenuta in un emendamento alla Legge di bilancio presentato dalla maggioranza”. “Qualora l’emendamento fosse approvato, saremmo di fronte all’ennesimo accanimento del Governo contro i poveri”, commentano dall’Alleanza. La modifica, contenuta nell’articolo 38 comma 1 recita così: “L’importo della prima mensilità di rinnovo è riconosciuto in misura pari al cinquanta per cento dell’importo mensile del beneficio economico rinnovato ai sensi del primo periodo”.
“Nel momento in cui si elimina (opportunamente) il mese di sospensione tra il primo ciclo di 18 mesi dell’Assegno di inclusione e il rinnovo, si introduce però (inspiegabilmente e senza previa discussione) il dimezzamento dell’importo della prima mensilità del rinnovo. Una scelta che, pur evitando la pausa formale del sostegno, introduce un taglio secco e immediato del reddito proprio nel momento di maggiore fragilità dei nuclei familiari”, sottolinea l’Alleanza contro la povertà, aggiungendo che “secondo le stime circolate sulla stampa, questa misura garantirebbe allo Stato un risparmio di circa 100 milioni di euro annui. Una cifra modesta se rapportata alla spesa complessiva della manovra, ma che viene ottenuta scaricando il costo su famiglie che già vivono sotto o a ridosso della soglia di povertà assoluta.
Si calcola che siano circa 350-400mila le famiglie che, a partire dal 2026, completeranno il primo ciclo di 18 mesi di Assegno di inclusione e presenteranno domanda di rinnovo: per questi nuclei, il dimezzamento della prima mensilità significherebbe una perdita media stimabile tra i 250 e i 300 euro, con punte più elevate per le famiglie numerose o con minori. Una riduzione tutt’altro che marginale, che rischia di compromettere il pagamento di affitto, utenze, spese alimentari e sanitarie”. Alleanza contro la povertà “critica con preoccupazione questa misura, sia nel metodo che nel merito”. “Proprio recentemente siamo stati auditi dal Governo in merito alla Legge di bilancio”, ricorda il portavoce, Antonio Russo: “Abbiamo presentato le nostre proposte e le nostre analisi, frutto del lavoro dei nostri esperti. Abbiamo anche pubblicato e presentato un documento sulla povertà, in cui emerge chiaramente quanto le misure di contrasto siano già gravemente insufficienti per rispondere al bisogno e alle gravi fragilità. Ora, non possiamo credere che si intenda davvero procedere con l’ennesimo taglio, colpendo proprio chi si trova in maggiore difficoltà”. “Chiediamo quindi l’immediato ritiro dell’emendamento”, l’appello di Russo: “Il contrasto alla povertà non può essere affidato a interventi opachi e regressivi, né può diventare un capitolo su cui fare cassa in silenzio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia