La Commissione europea ha presentato l’“Agenda Ue per le città”, “rafforzando la politica di sviluppo urbano e il ruolo delle città nella crescita e nello sviluppo futuri dell’Europa”. L’agenda intende offrire “una visione strategica per consentire alle città di affrontare le sfide locali contribuendo al conseguimento degli obiettivi più ampi dell’Ue”. Fornisce un quadro unificato per rafforzare la dimensione territoriale e urbana delle politiche comunitarie e razionalizzare il sostegno esistente alle aree urbane. Chiede inoltre un maggiore dialogo con le autorità locali sulle loro esigenze ed esperienze “per orientare le future politiche e normative dell’Ue”. “Le città sono poli cruciali per la prosperità e la competitività dell’Europa – si legge in un comunicato della Commissione – e svolgono un ruolo chiave nella creazione di posti di lavoro, nell’inclusione sociale, nella decarbonizzazione e nella sostenibilità. Sono quindi in prima linea nell’affrontare sfide vitali per il futuro del continente”. Attualmente, circa il 75% della popolazione dell’Ue – 340 milioni di persone – risiede in città e aree urbane. Ciò sottolinea “l’importanza delle città come centri di talenti, innovazione e investimenti. Tuttavia, le città devono affrontare sfide significative come alloggi a prezzi accessibili, costi energetici elevati, sicurezza, segregazione sociale e impatti climatici. Inoltre, i cambiamenti demografici e la domanda di servizi pubblici richiedono strategie di adattamento per mantenere la forza lavoro qualificata e rafforzare la coesione economica e sociale”.
Tre le aree d’azione principali: dialogo continuo con e tra i territori; semplificazione e sviluppo delle capacità; investimenti. Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme, commenta: “Abbiamo costruito questa agenda con le città e per le città, per rispondere alle esigenze dei milioni di europei che vivono, lavorano e costruiscono il loro futuro nelle nostre aree urbane e per fornire ai sindaci e ai leader locali gli strumenti di cui hanno bisogno per agire. Al centro di questa agenda vi sono tre pilastri: un dialogo autentico con i territori, una reale semplificazione delle norme e delle procedure e investimenti migliori e più strategici. Non si tratta di principi astratti: sono le condizioni che consentono alle città di produrre risultati per le persone”.