Procede con estrema lentezza, in Honduras, lo scrutinio delle elezioni presidenziali. Con il 70 per cento delle schede scrutinate, il conservatore Salvador Nasralla, del Partito Liberale, è passato in testa, con un vantaggio di oltre 10.000 voti sul suo rivale, anch’egli conservatore, e più spostato a destra, Nasry “Tito” Asfura, del Partito Nazionale, che gode del sostegno di Donald Trump. Nasralla, al momento, è accreditato di 893.718 voti (40,16%), contro gli 883.639 suffragi (39,70%) di Asfura. A distanza si mantiene la candidata del Governo uscente di sinistra, Rixi Moncada, di Libre, con 424.498 voti (19,07%). Dopo la chiusura dei seggi, mons. José Vicente Nácher Tatay, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente della Conferenza Episcopale dell’Honduras, ha diffuso un messaggio registrato in cui ha sottolineato questo “momento democratico”, invitando a viverlo con “emozione”, ma anche con “calma”. Rivolgendosi direttamente “al candidato che vincerà”, chiunque esso sia, gli ha chiesto di attuare “un Governo per tutti gli honduregni”, mentre la cittadinanza sarà chiamata ad “accettare il risultato elettorale che emergerà”.