Domani, giovedì 4 dicembre, si terrà il quarto e ultimo appuntamento del progetto “Un passo avanti. Itinerari di scoperta tra arte, natura e tradizioni” promosso dal Forum delle associazioni familiari del Lazio. Con l’evento “Usulà”, le famiglie saranno invitate alla scoperta delle bellezze naturalistiche di Montecelio, in un percorso espressivo immersivo in natura. “Usulà”, infatti, nel dialetto monticellese significa “ascoltare”, e la proposta che viene fatto è quella di una giornata di ascolto dei suoni, dei profumi e dei colori del meraviglioso patrimonio naturalistico di Montecelio.
L’appuntamento è per le 10 presso la cappella Maria Regina della pace all’interno del Centro Aagroalimentare di Roma, dove si terrà, in collaborazione con le Acli di Roma e provincia, la messa celebrata da don Denis Kibangu Malonda, direttore dell’ufficio missionario della diocesi di Tivoli e Palestrina. Al termine si terrà la passeggiata naturalistica, attraverso strade che passano per gli uliveti secolari della zona, fino al complesso monumentale settecentesco costituito dalla chiesa e dal convento di San Michele Arcangelo e al belvedere antistante il convento, che offre la possibilità di ammirare un panorama particolarmente suggestivo, che va dai monti Tiburtini ai Castelli Romani. L’itinerario si concluderà con un pranzo in un ristorante locale che offre specialità culinarie del territorio. “Il cuore del progetto – spiega Lidia Borzì, presidente del Forum delle associazioni familiari del Lazio – è sempre stato quello di proporre itinerari immersi nella natura, nell’arte, nella cultura, per valorizzare le risorse naturali e culturali del Lazio, le tradizioni locali e l’artigianato, promuovere l’inclusione e la coesione sociale, il dialogo interculturale e intergenerazionale. Con questo ultimo appuntamento vogliamo sottolineare questa proposta, dando alle famiglie l’occasione di vivere una giornata spensierata e in compagnia e allo stesso tempo un’occasione di arricchimento e di riscoperta delle bellezze che abbiamo tutto intorno e che spesso purtroppo la routine quotidiana ci impedisce di vedere”.