“In apertura dei lavori dell’assemblea plenaria della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa, esprimo la più ferma condanna per i vili atti di vandalismo antisemita perpetrati a Roma contro la targa in memoria del piccolo Stefano Gay Taché e la sinagoga di Monteverde. A nome mio e dell’Ecri manifesto solidarietà alla famiglia Taché, al presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun, alla presidente dell’Ucei Noemi Di Segni e a tutta la comunità ebraica italiana, colpita da un gesto che offende la coscienza civile dell’intera nazione”. Così Alberto Gambino, commissario per l’Italia presso l’Ecri, in una nota appena diffusa.
Profanare “la memoria di un bambino di due anni, vittima innocente del terrorismo – prosegue Gambino – “non è semplice vandalismo”, ma “un atto di odio” che mira a “intimidire, dividere, e minare le fondamenta della nostra società democratica”. L’Italia, si legge ancora nella nota, con l’art. 604-bis c.p. e la “Legge Mancino”, punisce chi diffonde idee fondate sull’odio razziale o religioso, e la “natura pubblica del gesto” integra pienamente “la fattispecie della propaganda”, mentre l’aggravante relativa alla “minimizzazione o apologia della Shoah” conferma “la particolare attenzione del legislatore verso la tutela della memoria storica come baluardo contro il ripetersi di tali atrocità”.
L’attacco a una sinagoga e a un memoriale “non è solo un’offesa a una comunità, ma una violazione del diritto di ogni individuo a vivere libero dalla paura e dalla discriminazione”. Condividendo “pienamente” l’allarme del presidente Fadlun sul “clima intimidatorio” e sulla “strumentalizzazione dell’antisemitismo per fini politici”, Gambino ribadisce: “Le istituzioni rispondano con la massima fermezza, senza ambiguità verso chi alimenta l’odio”. “In qualità di commissario italiano presso l’Ecri, assicuro che continuerò a monitorare con la massima attenzione la situazione, promuovendo l’adozione di tutte le misure necessarie per prevenire e reprimere ogni forma di razzismo e intolleranza. L’episodio di Roma sarà portato oggi all’attenzione dell’assemblea Ecri come monito per tutti gli Stati membri”. La democrazia, conclude il commissario, “si difende anche e soprattutto attraverso la tutela intransigente delle minoranze e la ferma condanna di chiunque tenti di riscrivere la storia con il linguaggio dell’odio”.