Papa in Libano: incontro clero, “sostenere l’istruzione, a scuola si impara e si insegna ad amare in mezzo all’odio”

“La Chiesa in Libano ha sempre curato molto l’istruzione. Incoraggio tutti voi a continuare in quest’opera lodevole, venendo incontro soprattutto a chi è nel bisogno e non ha mezzi, a chi si trova in situazioni estreme, con scelte improntate alla carità più generosa, perché alla formazione della mente sia sempre unita l’educazione del cuore”. È l’appello del Papa, nel discorso in francese rivolto al clero, nel Santuario di Nostra Signora del Libano a Harissa. Nelle scuole aperte nonostante l’esplodere della violenza e dell’odio, ha detto Leone XIV in risposta alle testimonianze ascoltate poco prima, “oltre a dare assistenza e aiuto materiale, si impara e si insegna a condividere ‘pane, paura e speranza’, ad amare in mezzo all’odio, a servire anche nella stanchezza e a credere in un futuro diverso al di là di ogni aspettativa”. Altro riferimento papale, l’apostolato delle carceri: “Padre Charbel ha detto che proprio lì, dove il mondo vede solo muri e crimini, negli occhi dei detenuti, a volte smarriti, a volte illuminati da una nuova speranza, noi vediamo la tenerezza del Padre che non si stanca mai di perdonare”.

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